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Moda Per I Bambini Su Amore Della Mamma

Moda per i bambini: è cambiata davvero così tanto?

La moda per i bambini è davvero così differente da alcuni anni fa? Cos’è cambiato negli ultimi tempi? partiamo col dire che prima, quello dell’abbigliamento per bambini era un mercato fermo, quasi immutabile. Poi accade qualcosa di incredibile, non imprevedibile: arrivano i marchi d lusso e le grandi firme. Per tantissimi anni , la moda per i più piccini si reggeva su linee e abiti disegnati e realizzati appositamente per i più piccini.

I vestiti non erano qualitativamente male, tuttavia le linee erano sempre uguali a se stesse, senza grandi innovazioni e disegni “standard”. Dal 2000 in poi cambia un pò tutto.  Grandi firme di lusso e catene di fast fashion offrono vestiti molto economici e alla moda, come H&M: hanno stravolto il settore ma lo hanno anche rinnovato, portandolo al passo coi tempi.

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Il lusso cambia la moda per i più piccini

Prima dell’ingresso delle grandi marche e dei gruppi la moda bambino era immobile e viveva di stagioni molto regolari: il ritorno a scuola con camicie azzurre e fantasie scozzesi, il Natale e le feste, la primavera con gli abiti da cerimonia.

Ora invece l’abbigliamento per bambini è immerso nella contemporaneità. Come mai accade questo? In parte  perché i genitori hanno cambiato mentalità, un in parte per internet che, ormai, coinvolge anche i più piccoli nel suo mondo pieno di immagini e tendenze. In ultima analisi diventa sempre più influente il settore dei marchi di lusso e dei laboratori indipendenti.

Le aziende di moda di lusso si sono interessate all’abbigliamento per bambini in ritardo rispetto ad altri settori, questo è vero. Basti pensare al fatto che  quasi tutte  hanno realizzato prima profumi, cosmetici o biancheria per la casa, lavorando in licenza con aziende specializzate. Solo dopo hanno nutrito con maggior interesse il desiderio di affacciarsi alla moda bambini.

Molo outfit completi per bambine

Grandi marchi e aziende tradizionali

Per farsi strada nella moda bambino, i grandi marchi si sono rivolti alle aziende specializzate lavorando con loro in licenza. Questo perché produrre i vestiti per bambino è difficile. Diversi sono i motivi, ne elenchiamo una:  le taglie sono tante e meno standardizzate perché i bambini hanno fisicità diverse e difficili da raggruppare come si fa con l’adulto.

Soltanto dagli 0 ai 36 mesi le taglie sono 11 e si misurano in centimetri di altezza. Poi ce n’è una per anno, con una differenza di 6 centimetri ognuna. Visto che complessità? non è tutto.  In più i capi vanno adeguati alle esigenze dei bambini. Per i bebè è utile poter stringere o allargare la vita con l’elastico o con i bottoncini. Le tutine devono avere un’apertura comoda per cambiare il pannolino, lo scollo deve essere largo e morbido per far passare facilmente la testa.

Alcuni grossi marchi, come producono la moda bambino internamente; altri l’hanno assorbita dopo una collaborazione iniziale. Infine c’è chi lavora su licenza.

Mini Me trend abbigliamento coordinato mamma e figlia

Il mini me e il maxi me

La sapienza delle aziende tradizionali è fondamentale anche nel realizzare la moda più importante dell’abbigliamento di lusso per bambini: il mini me, ovvero la scelta di genitori e figli di vestirsi nello stesso modo. Recentemente è stata promossa da influencer e celebrità sui social network  ma è alla base della nascita dell’abbigliamento di lusso per i piccoli, come testimonia la storia dell’azienda francese Lanvin.

Nel 1908 la sua fondatrice, Jeanne Lanvin, inaugurò una linea dedicata alla figlia Marguerite.  Mamma e figlia si vedevano insieme alle feste e per le strade della città vestite in modo identico (con imbarazzo della bambina, come raccontò successivamente).

Ispirarono persino il logo dell’azienda disegnato da Paul Iribe, che le raffigura insieme a un ballo in maschera. Tra le persone comuni il cosiddetto look matchy-matchy, cioè l’accoppiamento di vestiti tra madri e figlie, si diffuse più tardi: la rivista statunitense Life ne parlò come di un nuovo fenomeno nel numero di luglio 1938.

 

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